Ritiro di quaresima

La Trasfigurazione Pasqua anticipata

Dall’abisso delle pietre del deserto al monte della luce

CRISTO RE – Don Alessandro Caspoli, sabato 24 febbraio 2024, ha guidato il ritiro di quaresima per la Zona Pastorale Barca, parlando del vangelo della Trasfigurazione aiutato da un’icona. Di seguito lo schema della preghiera e gli appunti della meditazione.

Preghiera di invocazione

Dio della luce, nel giorno della trasfigurazione luminosa di tuo Figlio davanti ai discepoli, tu hai fatto apparire Mosè ed Elia per affermare il compimento delle Scritture e la continuità della fede: accordaci di contemplare questa luce affinché anche noi siamo trasfigurati a immagine di Cristo Gesù benedetto nei secoli dei secoli. Amen

Mc 9, 2-10

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro  e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.  E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.  Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».  Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 

Meditazione

Dall’abisso delle pietre del deserto al monte della luce. Questa è la sintesi del percorso che ognuno di noi deve affrontare nella propria vita spirituale. Mettere al centro il Vangelo perché illumini ogni parte di noi. Gesù ci invita a fare esperienza di luce, per liberare la luce che è in noi.

Gesù ci inviata a seguirlo, a salire con lui su quella montagna per guardare la nostra vita con occhi nuovi.

Sei giorni dopo… che cosa? La professione di Pietro. Gesù ha iniziato a insegnare chi è e ha annunciato per la prima volta la sua passione. Questo annuncio è sconvolgente, difficile da accettare.

Sceglie Pietro, Giacomo e Giovanni… chi sono? Tre uomini con caratteri forti e tutti e tre sono stati rimproverati da Gesù. Gesù non chiama i perfetti a seguirlo. Chiama ognuno di noi con i suoi limiti e le sue debolezze. Ne siamo consapevoli?

Nella nostra vita abbiamo vissuto l’esperienza di essere scelti e portati dal Signore, quando noi non pensavamo di esserne degni?

Li condusse in disparte… Ci è mai capitato di seguire Gesù senza sapere dove ci stava portando?

La trasfigurazione non è qualcosa di solamente esteriore, parte dall’interno e mostra nella sua pienezza ciò che lui è. Questo accade anche a noi quando restiamo alla presenza di Gesù e lasciamo che lui ci illumini. Spesso però non vogliamo mostrarlo, ci sono tante maschere che ci nascondono.

Quali sono queste maschere che coprono la mia bellezza? Cosa ci impedisce di mostrare la luce interiore che è in noi?

Apparvero Elia e Mosè che conversavano con Gesù. Mosè rappresenta la Legge ed Elia i Profeti. L’antico testamento dialoga con il nuovo. La Parola raggiunge la sua pienezza. Il filo rosso della storia della salvezza si intreccia con il filo della storia personale dei discepoli.

Quando incontriamo Gesù riusciamo a vedere il filo della nostra vita che si lega a Lui attraverso la sequela? C’è un legame tra passato e presente? Riusciamo a vedere come il Signore ha agito nella nostra storia?

I discepoli non sanno cosa dire perché hanno paura. L’idea di fare delle capanne richiama la festa del popolo ebraico che ricorda la gioia della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Gesù non si mostra come un Messia vittorioso ma sceglie la strada della croce.

Discende una nube e la voce del Padre chiede di ascoltare Gesù. Ascolto che è anche obbedienza alla parola. Il popolo si forma attraverso le parole (dieci parole, i comandamenti).

Cosa ascoltano le mie orecchie? Le parole urlate o la Parola di Dio? Che posto ha nella mia vita l’ascolto della Parola? Riesco a dedicare un po’ di tempo?

Improvvisamente torna la normalità. Gesù è lì. Tutto finisce ma non torna come prima. Quella esperienza ha dato la forza per affrontare ciò che li attende. Cosa significa per noi attendere? Abbiamo dei dubbi? Facciamo emergere le domande che il nostro cuore porta dentro.

Lettura dell’icona

Al centro la manifestazione gloriosa di Gesù. Gesù ci attira con il fascino della sua luce. Il suo volto bello, è anche buono e vero. L’incontro personale con lui è fondamentale.

I cerchi che lo avvolgono richiamano il mistero di Dio. Non tutto è chiaro. Il cammino della fede inizia quando siamo disposti a lasciare le nostre certezze e ci lasciamo attrarre da una sproporzione tra ciò che siamo e conosciamo e Dio che è totalmente altro. Conoscere Dio è un dono non una conquista. Guardare con gli occhi del cuore per scorgere il mistero che è dentro tutte le cose.

Entrare dentro il cerchio significa fare i conti con le tenebre. Affrontare quel buio che è dentro di noi.

Poi c’è il monte: la scrittura che porta Cristo. Dalla roccia Gesù sgorga come acqua viva.

Poi ci sono Pietro, Giacomo e Giovanni, gli stessi tre discepoli presenti anche nel Getzemani per richiamare tutta la fatica che richiede lo stare alla presenza del Signore. Sono sconvolti, turbati, atterriti. C’è un disordine abbastanza evidente che contrasta con la parte superiore dell’Icona.

Gesù è al centro ed è un po’ più grande di tutti gli altri, ha in mano il rotolo del Vangelo. E’ luminoso e dà luce a tutta la scena. La luce che emana è prefigurazione della resurrezione.

Elia ha la barba lunga, indica l’oggetto della sua profezia: la presenza di Dio che non è nel tuono ma nella brezza del vento leggero. Dall’altro lato c’è Mosè che è giovane perché i suoi occhi hanno visto Dio e tra le sue mani porge a Gesù la Torà cioè la legge.

Pietro ha una mano alzata verso il maestro ad indicarlo come via verità e vita. Questa è la funzione di Pietro: indicare la presenza del Signore nel mondo. Giovanni è ai piedi di Gesù, sdraiato: prefigurazione della passione con Gesù fino sotto la Croce. Infine Giacomo, preso da un timore reverenziale, con le mani sul volto, rappresenta ogni cristiano che per arrivare a Cristo ha bisogno della testimonianza di adulti nella fede.

Preghiera finale

Possa la via crescere con te.

Possa il vento essere alle tue spalle.

Possa il sole scaldare il tuo viso.

Possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.

Prenditi il tempo per amare perché questo è il privilegio che Dio ti dà.

Prenditi il tempo per essere amabile perché questo è il cammino della felicità.

Prenditi il tempo per ridere perché il sorriso è la musica dell’anima.

Prenditi tempo per amare con tenerezza perché la vita è troppo corta per essere egoista.

Buon cammino di quaresima a tutti!

La registrazione