BEATA VERGINE IMMACOLATA – Sabato 25 febbraio 2024 il gruppo degli adulti in cammino della parrocchia si è ritrovato per l’incontro mensile. Il tema di questa volta era Giobbe. Dopo la presentazione del testo da parte di don Andrea, una coppia ha raccontato il loro punto di vista e il loro vissuto. Poi i gruppi e la cena.
Una quarantina di persone si sono messe in ascolto della Parola di Dio e si sono confrontati su un testo biblico famoso e impegnativo Giobbe 1,18-2,13. Il libro che seguiamo per questi incontri è: Gli Scritti della Bibbia e le relazioni familiari (Michelini-Zattoni).
Qui di seguito mettiamo il testo, l’audio della riflessione di don Andrea e le domande sui cui ci siamo confrontati in piccoli gruppi.
Prossimo appuntamento 12-14 aprile 2024 a Sovere (BG).
Dal libro di Giobbe (Gb 1,18-2,13)
8Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, 19quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:
«Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!».
22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.
2 1Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma stendi un poco la mano e colpiscilo nelle ossa e nella carne e vedrai come ti maledirà apertamente!». 6Il Signore disse a Satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
7Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora sua moglie disse: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? Maledici Dio e muori!». 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
L’introduzione di don Andrea
Domande per i piccoli gruppi
1) Come famiglia, come marito e moglie, con sensibilità e caratteri diversi, in quale modo accettiamo il bene e il male che accade nella nostra vita? Come fare per accettarlo insieme?
2) Perché è difficile essere vicini a una persona che soffre? È solo per gli amici più intimi? La comunità può “accordarsi” per condividere il dolore di chi soffre?
3) Sette giorni e sette notti di silenzio… Dobbiamo recuperare il valore del silenzio? Cosa significa il silenzio in famiglia? E tra amici?
L’incontro precedente:
Il Signore ci aiuta a costruire o guarda noi che costruiamo?