Giubileo

Monte Sole, la cronaca del pelletrekking

La memoria delle comunità andate all'appuntamento con il Signore, per la violenza delle armi

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MONTE SOLE – Una cronaca di una giornata straordinaria tra cammini e sentieri, memorie profonde e dolorose, incontri, domande e preghiere, nel luogo del martirio di un’intera comunità.

Eccoci di nuovo alle prese con quello che ormai sta diventando lo sport più praticato nelle parrocchie di S.Andrea, Beata Vergine Immacolata e San Lazzaro: il “pelletrekking”!

Si parte prestino, perché le giornate a novembre sono corte, ma sappiamo che ne vale la pena.

Ritrovo a San Martino, dove presso il cimitero incontriamo le nostre meravigliose guide Gianluca Luccarini e Pietro Marchioni, che oltre a raccontarci nei dettagli quanto è successo da queste parti, ci hanno resi partecipi della loro storia familiare trasmettendoci le testimonianze dei loro parenti. Le loro emozioni sono diventate un po’ anche le nostre, con tutto quello che questo comporta. Qui fu ritrovato il corpo martoriato del beato Fornasini, e sentire i racconti di quei terribili giorni ha scosso un po’ tutti, perché la crudeltà non si è proprio risparmiata in quei momenti.

La chiesa di Casaglia era la parrocchia di don Ubaldo Marchioni, zio del mitico Pietro, che già ci aveva deliziato con i suoi racconti a Montovolo. La comunità di Casaglia si era riunita in chiesa per la paura dei nazisti. Venne costretta ad ammassarsi nel cimitero vicino dove venne trucidata. Don Ubaldo venne ucciso ai piedi dell’altare dove era ritornato per prendere l’eucarestia.

Nella bella chiesa delle sorelle dalla comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata abbiamo celebrato la Santa Messa e poi ascoltato la testimonianza di Teresa, una delle sorelle.

Ci siamo poi spostati a piedi a Cerpiano, il luogo della strage dei bambini della scuola, là riuniti per il catechismo. Sopravvissero in tre, tra cui la maestra Antonietta Benni.

Dopo il pranzo al sacco, i più temerari e liberi da impegni hanno poi affrontato la salita fino alla cima di Monte Sole, da cui hanno goduto uno splendido panorama. Una salita che per alcuni è stata abbastanza faticosa, sotto un sole che non pensavamo scaldasse tanto, a novembre; ma forse erano le nostre anime, riscaldate dalla splendida giornata, a farci sudare.

Il rientro, alla scoperta di un sentiero diverso, ci ha riportati al luogo di ristoro, chi per un semplice caffè, chi per una cioccolata in tazza; degna conclusione di una giornata veramente da ricordare. Anche il meteo ci porta fortuna, in queste esperienze: ci sorge il sospetto che lassù qualcuno ci ami davvero!

Non vediamo l’ora di affrontare il prossimo “pelletrekking”!

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