BOLOGNA – Il 27 ottobre 2025 si è tenuta una serata di ascolto e confronto tra i consigli pastorali delle tre parrocchie della Zona Pastorale Barca – Cristo Re, Beata Vergine Immacolata e Sant’Andrea – e Don Valerio Volpi, della congregazione del Preziosissimo Sangue. Obiettivo dell’incontro: esplorare la possibilità di organizzare nell’ottobre 2026 una “Missione ai Giovani”, un progetto che punta a riaccendere la fede tra i giovani, coinvolgendo l’intero tessuto parrocchiale in un percorso di preparazione, celebrazione e continuità.
Apertura e Presentazioni
La serata si apre con una preghiera. Don Alessandro spiega il contesto: l’idea di una missione per i giovani è nata dopo l’esperienza positiva degli esercizi spirituali guidati da Don Valerio a inizio giugno nella parrocchia di Cristo Re. Il comitato della zona pastorale ha quindi avallato la proposta di coinvolgere Don Valerio e la sua congregazione, nota per le missioni popolari in tutta Italia.
Don Valerio si presenta: appartiene a una congregazione dedita all’evangelizzazione e si occupa specificamente della pastorale giovanile. Sottolinea subito che non esiste un format standard: ogni missione viene cucita addosso alla comunità che la accoglie. L’obiettivo non è “conquistare” un territorio, ma essere “collaboratori della vostra gioia“, assecondando i desideri che le parrocchie hanno per i loro giovani.
Andrea, 23 anni, laico di Luzzi (Cosenza), condivide la sua testimonianza. Ha conosciuto i missionari durante un incontro giovani e, dopo un cammino di formazione, ha partecipato alla sua prima missione. La sua presenza sottolinea un aspetto cruciale: la missione non è fatta solo da religiosi, ma da tutta la Chiesa, composta da consacrati e laici di ogni vocazione.
Cos’è una Missione Popolare e come funziona
Don Valerio delinea la struttura di una missione, che si articola in tre fasi:
Fase 1: La Preparazione (circa 1 anno)
- Studio del territorio: dove sono i giovani? A che ora? Che vita fanno?
- Costituzione di commissioni miste (missionari e parrocchiani) per organizzare gli aspetti pratici (scuole, logistica, volantinaggio, segreteria).
- L’idea è “sposare un progetto insieme”, non imporre un modello dall’esterno.
Fase 2: La Celebrazione (1-2 settimane intensive)
- I missionari vivono sul territorio, spesso ospitati dalle famiglie.
- Le attività sono intense e “H24”, ad esempio:
- Ingresso nelle scuole (di ogni ordine e grado, se possibile) per incontrare i ragazzi nel loro ambiente.
- Oratorio pomeridiano per bambini, preferibilmente in spazi pubblici per avere visibilità.
- Incontri giovani serali, con un format accattivante (catechesi, teatro, musica) studiato per coinvolgere.
- Pastorale di strada: i missionari sono presenti nei luoghi di aggregazione (piazze, pub, parchi) per incontrare le persone.
- Proposta sacramentale: si cerca di ricondurre i giovani ai sacramenti, in particolare alla Riconciliazione, attraverso liturgie penitenziali anche informali e veglie eucaristiche adatte a chi è lontano.
- Attività per tutta la comunità: celebrazioni eucaristiche con predicazione “straordinaria” e percorsi catechistici per adulti, per evitare che si sentano trascurati.
Fase 3: Il Dopo-Missione (accompagnamento di circa 1 anno pastorale)
- I missionari tornano periodicamente per “richiami” (incontri, celebrazioni).
- Si offre la possibilità ai giovani di partecipare a weekend di formazione nel centro giovani della congregazione vicino a Roma.
- L’obiettivo è far mettere radici all’esperienza vissuta, integrando i frutti nella vita ordinaria della parrocchia.
Domande e confronto
La seconda parte della serata è un fitto dialogo, da cui emergono diverse riflessioni e preoccupazioni:
- A chi si rivolge? Don Valerio chiarisce che la missione è per tutti i giovani (14-30 anni), sia quelli già vicini alla parrocchia sia quelli totalmente lontani, compresi i non cattolici. L’approccio è diversificato: per chi è lontano, si parte da una chiacchierata.
- La sfida del territorio: Viene sottolineata la complessità di operare su tre parrocchie con caratteristiche diverse. Don Valerio assicura che si studieranno soluzioni per non disperdere le forze (es. un unico oratorio, ma presenza missionaria diffusa) e che l’equipe sarà sufficientemente numerosa (almeno 3 preti e diversi laici).
- Il coinvolgimento dei giovani parrocchiani: È uno degli obiettivi primari. I giovani già attivi sono visti come i primi protagonisti, da coinvolgere gradualmente, ma l’accento è sul farli “ricevere” prima che sul “dare”. La missione deve essere per loro un’occasione di grazia, non un ulteriore peso.
- La preoccupazione pratica (Francesca): Chi gestisce concretamente le attività? Don Valerio rassicura: la forza operativa base è l’equipe missionaria, che arriva già organizzata al suo interno. La comunità è chiamata a collaborare, non a sostituirsi a loro.
- La continuità (Camilla): È fondamentale preparare un “cuscinetto” di persone per dare continuità dopo la missione. Don Valerio concorda e spiega che questo è uno degli scopi della lunga fase di preparazione.
- La proposta di Don Giuseppe: Concentrarsi sulla fascia 18-30/35 anni per non disperdere le energie. Emergono anche esperienze passate negative (missione sentita come “flop”) che rendono alcuni cauti.
- La testimonianza degli Scout (Marco): Sottolinea che per i giovani già molto impegnati (come i capi scout) la missione deve essere percepita come un dono e un riposo, non come un altro obbligo. Per i ragazzi più grandi (16-21) invece, la novità potrebbe essere molto accattivante.
- I risultati: Don Valerio è schietto: non si punta sui numeri. L’esperienza insegna che da ogni missione rimane un nucleo di 10-15 giovani che prosegue il cammino. Andrea, il giovane laico, conferma con la sua storia di conversione.
Conclusioni e Prossimi Passi
Don Valerio ribadisce lo spirito della missione: non un carico imposto, ma un’offerta per le comunità. La collaborazione serve per non essere estranei, ma non per sfiancare i parrocchiani. Si conclude senza un voto formale, ma con l’impegno di discutere la proposta all’interno di ciascuna parrocchia. La decisione collettiva della zona pastorale dovrà essere presa entro novembre. Don Valerio si rende disponibile a fornire materiali (video, pagine Instagram) per far meglio comprendere il lavoro della congregazione. La serata si chiude con una preghiera, affidando a Maria il discernimento e il bene dei giovani.





