Grandi non solo di età

L’umiltà apre all’incontro con Dio

Il fondamento della vita cristiana è sentirsi perdonati nonostante i propri peccati

BVI – Mercoledì 22 ottobre, il gruppo dei “Grandi non solo di età” si è riunito con don Andrés per un nuovo incontro di ascolto e meditazione sulle letture della domenica e sull’umiltà che apre all’incontro con Dio. 

Mercoledì 22 ottobre 2025, il gruppo dei “Grandi non solo di età” si è riunito per un nuovo incontro comunitario, coordinato da don Andrés. Anche questa volta, il tema della giornata è stato l’importanza delle Sacre Scritture: il momento dell’ascolto e della lettura dei Testi Sacri è stato vissuto come un vero atto di preghiera e di incontro con Dio: con una candela vicino al leggio, il canto di Taizè di invocazione allo Spirito Santo e la meditazione che si fa preghiera intervallata dal Kyrie eleyson.

Sono stati letti e meditati i tre passi della liturgia della prossima domenica, XXX del tempo ordinario anno C, 26 ottobre 2025:

  • dal libro del Siracide (35,15-21);
  • dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo (4,6-8);
  • dal Vangelo di Luca (18,9-14).

Dopo una breve meditazione personale in silenzio, ciascun partecipante ha condiviso con il gruppo i propri pensieri, frutto della preghiera e della riflessione personale.

Il povero, prediletto da Dio

La lettura del Siracide ha stimolato una riflessione profonda sulla condizione del povero e sulla sua predilezione da parte del Signore:

“Il Signore non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso.”

Queste parole hanno invitato tutti a interrogarsi su come ci poniamo nei confronti dei poveri e a coltivare un atteggiamento di povertà spirituale, che ci renda più disponibili all’incontro con Dio.

La fedeltà di Paolo e la forza della fede

Dalla seconda lettera a Timoteo, i partecipanti hanno colto la costanza nella fede di san Paolo, che rimane vicino a Dio anche nelle difficoltà della vita quotidiana: la solitudine, l’abbandono da parte degli amici, e le opposizioni subite nella sua missione.
Pur avendo subito “molti danni” da parte di chi si è accanito contro di lui, Paolo non nutre rancore, ma rimette tutto al giudizio del Signore:

“Il Signore gli renderà secondo le sue opere.”

Un esempio di fiducia e abbandono, che invita ciascuno a vivere con fede anche le prove e le incomprensioni.

Il fariseo e il pubblicano: la preghiera che salva

Il Vangelo di Luca ha offerto spunti di riflessione sulla preghiera autentica. Gesù contrappone l’atteggiamento del fariseo, che si compiace di sé e delle proprie opere, a quello del pubblicano, che con umiltà riconosce la propria fragilità e chiede pietà.

Don Andrés ha sottolineato che la parabola è rivolta

“ad alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”.

Il fariseo confida in se stesso, mentre il pubblicano si affida a Dio e, proprio per questo, torna giustificato. Il fondamento della vita cristiana – ha ricordato don Andrés – è sentirsi perdonati nonostante i propri peccati. Anche Maria, nel Magnificat, si riconosce umile ed è “guardata” dal Signore proprio perché si sente piccola.

Un cammino che continua

L’incontro si è concluso con una preghiera comunitaria. Don Andrés ha raccomandato la lettura dell’invocazione apostolica Dilexi te di papa Leone, dedicata all’amore per i poveri, e ha ricordato l’assemblea parrocchiale di domenica 9 novembre.

È stata inoltre proposta una visita guidata alla Certosa di Bologna per il giorno 12 novembre (pomeriggio), mentre il prossimo incontro dei “Grandi non solo di età” si terrà mercoledì 19 novembre (9.30-11).