Festa di maggio 2025

Lavoro e cittadinanza: un confronto sui referendum di giugno 2025

Un incontro pubblico per approfondire i temi dei referendum di giugno 2025 su lavoro e cittadinanza.

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Beata Vergine Immacolata – Venerdì 23 maggio 2025 Giuseppe Nicolini (moderatore), Michele Bulgarelli (segretario CGIL Bologna) e Jakub Doud Kamis (studente UNIBO ed educatore al FOMAL)  si sono confrontati per discutere i quesiti referendari su diritti del lavoro e cittadinanza, per informare e stimolare la partecipazione democratica, senza schieramenti predefiniti, ma con l’obiettivo di comprendere le implicazioni dei quesiti referendari.

Presentazione

Don Andres Bergamini introduce l’evento, ringraziando i relatori e sottolineando l’importanza di un confronto chiaro e accessibile. Spiega che l’obiettivo non è fare campagna per il “sì” o il “no”, ma favorire la comprensione dei temi in gioco. Passa poi la parola a Giuseppe Nicolini, cugino e moderatore della serata, che presenta gli ospiti: Michele Bulgarelli, sindacalista della CGIL, e Jakub Dudkamis, attivista per i diritti dei migranti.

Giuseppe chiarisce che non si entrerà nei tecnicismi legali, ma si affronterà il cambiamento culturale proposto dai referendum: “Non è solo una questione di norme, ma di paradigma: lavoro dignitoso e cittadinanza inclusiva”.


Il referendum sul lavoro

Michele Bulgarelli ripercorre l’impegno della CGIL: “Abbiamo raccolto un milione di firme per quattro quesiti sul lavoro, perché le leggi degli ultimi anni hanno reso il lavoro più precario e i licenziamenti più facili”. Spiega che l’obiettivo è ripristinare tutele come l’articolo 18 (modificato dalla riforma Fornero), eliminando le disparità tra chi è stato assunto prima o dopo il 2015.

Esempi concreti illustrano le criticità:

  • Licenziamenti arbitrari in aziende come Ducati Energia, dove i lavoratori reintegrati dopo una sentenza devono scegliere se tornare o ricevere un indennizzo.
  • Il “contratto a tutele crescenti” post-Jobs Act ha creato due categorie di lavoratori, con diritti diversi.
  • La precarietà dilagante, soprattutto negli appalti, dove la mancanza di responsabilità in solido per la sicurezza ha portato a tragedie come Suviana.

“Se il lavoro sta male, sta male anche la democrazia”, afferma Bulgarelli, citando il calo della partecipazione elettorale legato al peggioramento delle condizioni lavorative.


Il referendum sulla cittadinanza

Jakub Dudkamis condivide la sua esperienza personale: arrivato in Italia nel 2011, oggi studia e lavora come educatore, ma senza cittadinanza non può concorrere per posizioni pubbliche. “Spesso si parla dei migranti, ma senza ascoltarli. Noi siamo ‘sul menù, non al tavolo’”.

Il referendum propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo per richiedere la cittadinanza, ma Jakub sottolinea che il problema è più ampio:

  • Bambini nati in Italia devono aspettare i 18 anni per fare domanda, rischiando di perdere il diritto per cavilli burocratici.
  • Senza cittadinanza, anche chi vive stabilmente in Italia affronta ostacoli quotidiani, come il rinnovo dei permessi di soggiorno o l’esclusione da gite scolastiche per minori stranieri.

“L’Italia deve decidere se considerare l’immigrazione un’emergenza o una realtà strutturale”, conclude Jakub, auspicando un cambio di prospettiva.


Domande e approfondimenti

Il pubblico interviene con domande su:

  • Il quorum: Bulgarelli ammette la sfida, ma è ottimista: “Il referendum può riattivare chi non vota più, perché è un voto per i diritti, non per i partiti”.
  • Gli appalti: Un partecipante solleva il tema dei subappalti illegittimi, non risolvibile col referendum. Bulgarelli concorda, ma ricorda che il quesito sulla responsabilità in solido per gli infortuni è un primo passo.
  • La cittadinanza ai minori: Jakub spiega che oggi i figli di non cittadini devono attendere la maggiore età, mentre il referendum accelererebbe i tempi.

Conclusioni

Giuseppe Nicolini chiude ringraziando i relatori e invitando a diffondere le informazioni: “Parlatene al bar, in famiglia: l’importante è partecipare”, ribadendo l’importanza del dialogo, oltre le divisioni ideologiche. I referendum sono un’occasione per riaffermare i valori costituzionali di lavoro dignitoso e inclusione, ma servono impegno e consapevolezza per superare l’astensionismo e le resistenze politiche.