Grandi (non solo di età)

Il grandi non solo di età in ritiro a Sammartini

Una giornata di visita e meditazione nella comunità di don Andrea

SAMMARTINI – Il 18 novembre 2024, noi Grandi (non solo d’età) abbiamo trascorso a Sammartini una giornata di ritiro e preghiera in armonia e amicizia, accompagnati da don Andres e don Giuseppe, in un gruppo di circa 20 persone.

Siamo stati accolti all’interno dell’antica chiesa, restaurata dopo il terremoto del 2012, dove ci è stato fatto un breve racconto della storia della comunità, per radunarci poi nell’aula-chiesa installata proprio in occasione del terremoto e tuttora funzionante, dove si sono aggiunti alcuni componenti della comunità stessa.

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Il parroco, don Francesco Scimè, ha dato inizio alle meditazioni con lettura e approfondito commento della seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi capitolo 5 (video qui sopra);

la registrazione di Francesco Scimè al ritiro con le parrocchie di Andrea parla di 2Cor5 (35′)

Don Francesco Scimè introduce il discorso riflettendo sulla fraternità che si è creata tra la comunità e il gruppo di fedeli ospitati in parrocchia. Racconta la storia del luogo in cui si trovano, nato come rifugio dopo il terremoto del 2012, e trasformato successivamente in chiesa dedicata a San Giovanni XXIII, simbolo della riforma conciliaria. Spiega le origini della comunità, che risalgono agli anni ’60-’70, e come si sia sviluppata attorno alla celebrazione della Messa e all’ascolto della parola di Dio. Don Francesco sottolinea l’importanza di creare un legame personale e quotidiano con le Sacre Scritture, un obiettivo centrale del Concilio Vaticano II, per rendere la Bibbia una presenza viva e domestica nella vita dei fedeli.

Don Francesco riflette sulla scarsa familiarità del popolo cristiano con la Sacra Scrittura, sottolineando l’importanza di ascoltare e vivere la Parola di Dio, un elemento distintivo rispetto agli “dei muti” delle altre religioni. Condivide la sua esperienza pastorale e medica, evidenziando come sia fondamentale lasciare alle persone qualcosa di concreto e duraturo, come il metodo per accostarsi alla Bibbia. Propone un approccio semplice e accessibile alla lettura della Scrittura, fondato sull’invocazione dello Spirito Santo e sulla meditazione personale. Infine, si sofferma sull’amore di Cristo, che invita a vivere non più per sé stessi ma per Lui, aprendo alla possibilità di una vita ispirata da ideali più grandi, come l’amore e il sacrificio.

Don Francesco conclude riflettendo sul senso della vita, sottolineando come vivere per Cristo riempia l’esistenza di significato, bellezza e forza, superando il vuoto e l’egoismo. Evidenzia l’importanza del battesimo come momento in cui la vita di ogni credente si unisce a quella di Cristo, partecipando alla sua morte e risurrezione. Questa trasformazione porta a una nuova creazione, invitando ciascuno a dedicarsi agli altri e a vivere per qualcosa di più grande. Ogni persona è chiamata a interpretare questa chiamata in modo unico e personale, trovando nella fede la motivazione per una vita piena e autentica.

Lorenzo Ravasini invece ha illustrato l’origine della celebrazione dei Giubilei, risalendo alla “remissione” già praticata dagli Ebrei e passando al primo Giubileo cristiano istituito nel 1300 e ai successivi cambiamenti attraverso i secoli fino all’ultimo voluto dal nostro papa Francesco.

La registrazione audio dell’intervento di Lorenzo (44′)

Il discorso di Lorenzo si concentra sul concetto di Giubileo, le sue origini bibliche e il suo significato. Viene spiegato che il termine “giubileo” deriva da una parola ebraica che può riferirsi al corno di un capro, simbolo di annuncio e rinnovamento. Si analizza il capitolo 25 del Libro del Levitico, dove si introduce il ritmo del sabato e dei cicli di sette anni culminanti nel Giubileo, un anno speciale di remissione e celebrazione. Questo concetto biblico si collega anche alla santificazione del settimo giorno durante la creazione, evidenziando il tema della santità e del riposo. Infine, si accenna all’eredità del sabato ebraico nella domenica cristiana e alla sua applicazione moderna, con esempi come la pratica di lasciare la terra in riposo ogni sette anni in Israele.

Lorenzo poi esplora il significato profondo del Giubileo, descritto nel Levitico come un tempo di liberazione e rinnovamento spirituale che avviene ogni 50 anni, dopo sette cicli di sette anni. Viene messo in evidenza il collegamento tra il Giubileo e altre celebrazioni ebraiche come Yom Kippur, sottolineando il tema della remissione dei peccati e del ritorno alla giustizia e uguaglianza sociale. L’importanza della Parola di Dio emerge come elemento centrale nel rinnovamento spirituale, con letture pubbliche prescritte per l’anno della remissione. Nel Nuovo Testamento, la remissione dei peccati è pienamente realizzata in Cristo e celebrata attraverso l’Eucaristia e la vita liturgica. Infine, si accenna al Giubileo cristiano, istituito nel 1300, e alle indulgenze, con riferimento al loro sviluppo storico e al legame con le crociate.

Lorenzo quindi analizza l’evoluzione delle indulgenze nella storia della Chiesa, a partire dal perdono di Assisi, introdotto da Francesco nel 1216, fino alle pratiche giubilari moderne. Viene spiegato come il concetto di indulgenza si sia sviluppato nel corso dei secoli, con l’introduzione di celebrazioni straordinarie e l’espansione delle modalità di partecipazione, come la visita a persone in difficoltà o malate, considerate “porte sante”. Si sottolinea l’influenza del Concilio Vaticano II nel rendere il giubileo più accessibile e centrato sulla comunità locale. Infine, si evidenzia il passaggio dalla consapevolezza dell’identità della Chiesa a quella delle Chiese locali, culminando nelle innovazioni degli ultimi papi.

Siamo poi andati a pranzo, dove ci è stato offerto un ottimo primo preparato dalle gentili signore della comunità, cui abbiamo unito i cibi portati da noi.

Dopo il pranzo siamo andati prima a visitare il piccolo e raccolto cimitero di Sammartini, dove abbiamo pregato sulla tomba dì don Nicolini e poi a visitare la cooperativa sociale Sammartini. Si tratta di una Onlus senza scopo di lucro, fondata sempre da don Nicolini, dove vengono confezionati e assemblati mosaici, cofanetti, cartelloni pubblicitari e altro per conto terzi. Lavoratori e volontari ci hanno accolto, mostrandoci con piacere gli strumenti e le varie fasi di lavoro. Abbiamo percepito la serenità e la gioia con cui viene portata avanti l’attività.

Nel primo pomeriggio abbiamo ripreso le nostre meditazioni e, divisi in piccoli gruppi, abbiamo letto e condiviso le nostre riflessioni su una lettera di S. Paolo ai Corinzi ( 2 Cor 6-11, 7) .

Ha fatto seguito la s. Messa, concelebrata da don Francesco e dai nostri 2 sacerdoti, in cui dopo l’omelia abbiamo esposto una breve sintesi delle riflessioni scaturite dalla lettura di S. Paolo.

A conclusione i saluti calorosi e i ringraziamenti, accompagnati dall’intenzione da parte dei nostri ospiti di ricambiare la visita nella nostra parrocchia.

Lia Patti

Il video don Andrea:

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