BOLOGNA – L’11 febbraio 2025 la Chiesa celebra la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, un’occasione speciale per riflettere sul valore della sofferenza, della cura e della speranza cristiana. Le nostr parrocchie si uniscono a questa importante ricorrenza con due momenti significativi di preghiera e condivisione.
La Giornata Mondiale del Malato, celebrata l’11 febbraio, è un’occasione in cui la Chiesa invita a riflettere sulla condizione dei malati e sulla loro importanza all’interno della comunità cristiana. Questa giornata si inserisce nell’Anno Giubilare 2025, il cui motto è “Pellegrini di speranza”. Il tema per il 2025, proposto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, è tratto da Rm 5,5: “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.
Gli appuntamenti
- Ore 16: Santa Messa presso la Casa di Riposo Lercaro (Via Nino Bertocchi, 12, Bologna), con la celebrazione del sacramento dell’Unzione degli Infermi. Chi desidera ricevere il sacramento è invitato a comunicarlo alla segreteria della parrocchia di Beata Vergine Immacolata (BVI).
- Ore 18.30-20: Lectio Pauperum in chiesa BVI, con testimonianze di fede e speranza vissute nella malattia perché, come dice Papa Francesco “al capezzale di un malato, si impara a sperare, si impara a credere e si scopre l’amore”.
Si ripete anche quest’anno la bella esperienza di preghiera e di ascolto dell’anno scorso (vedi articolo).
Come ha scritto la dott.ssa Magda Mazzetti, direttrice dell’Ufficio di Pastorale della Salute della Diocesi di Bologna: “Bisogna riconoscere che, nel momento della fatica, nascono le occasioni migliori per dare ragione della propria speranza. Se questo è il dovere di ogni Cristiano, annunciare la passione, morte e Resurrezione del Signore nei luoghi di sofferenza, diventa l’esperienza di VITA per ogni cristiano. E la Vita fa bene a tutti!”.
Invitiamo tutti i fedeli a partecipare a questi momenti di preghiera e riflessione. La presenza della comunità accanto ai malati è un segno concreto di amore e di condivisione, un modo per dire che nessuno è solo nel proprio cammino di sofferenza.
Che questa Giornata Mondiale del Malato sia per tutti noi un’occasione di rinnovato impegno nella cura reciproca, nell’ascolto e nella preghiera, perché ogni persona sofferente possa sentirsi parte preziosa della Chiesa e della società.
Il significato della giornata mondiale del malato
Questa giornata, istituita da San Giovanni Paolo II nel 1992, vuole essere un momento di preghiera per i malati e per coloro che si prendono cura di loro, oltre che un’opportunità per ribadire l’importanza della dignità umana nella sofferenza. L’importanza pastorale di questa giornata si manifesta in diversi modi:
- Centralità della cura e della persona sofferente: La Giornata Mondiale del Malato sottolinea che le persone malate hanno un posto privilegiato nel cuore della Chiesa. La cura del malato è considerata un vero diritto, un’azione che garantisce dignità fino alla fine della vita.
- Riflessione sulla speranza: La giornata è un invito a riflettere sulla speranza che deriva dalla fede in Cristo. La speranza, in questo contesto, è descritta come una virtù teologale, un dono di Dio che permette di affrontare le difficoltà della vita. La speranza cristiana non è un’illusione, ma è fondata sull’amore di Dio riversato nei cuori attraverso lo Spirito Santo.
- Comunità e condivisione: La giornata promuove la consapevolezza di un cammino condiviso, in cui tutti sono chiamati a prendersi cura dei malati attraverso la preghiera, l’attenzione e l’aiuto. I luoghi di sofferenza diventano luoghi di condivisione, dove si può imparare a sperare, credere e amare. La sofferenza è vista come un’opportunità per un incontro con Dio e con gli altri.
- Opposizione alla cultura dello scarto: La Giornata Mondiale del Malato si oppone alla cultura dello scarto, sottolineando che la sofferenza può assumere un nuovo significato e diventare segno di umanità salvata.
Nel suo messaggio per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, Papa Francesco sottolinea tre aspetti che caratterizzano la presenza di Dio vicino a chi soffre:
- Incontro: La malattia è vista come un’opportunità di incontro con il Signore, che condivide le nostre sofferenze. Questo incontro può portare alla scoperta di una forza interiore che non si pensava di avere.
- Dono: Ogni speranza viene da Dio ed è un dono da accogliere e coltivare. La certezza che nulla può separarci dall’amore di Dio è un’altra fonte di speranza per affrontare le prove della vita.
- Condivisione: I luoghi di sofferenza sono spesso luoghi di condivisione, dove ci si arricchisce a vicenda. Si diventa “angeli” di speranza, messaggeri di Dio per gli altri.
Papa Francesco afferma che, in questo Giubileo, i malati hanno un ruolo speciale. Il loro cammino insieme è un segno di speranza per tutti, un inno alla dignità umana che va oltre i luoghi di cura, stimolando la società intera alla carità. Il Papa conclude il suo messaggio con una preghiera a Maria, Salute degli infermi, e ringrazia i malati e coloro che prestano assistenza ai sofferenti.