BOLOGNA – Quest’anno l’Avvento è iniziato con una bella occasione di ritiro e preghiera per gli adulti della Zona, guidato da don Alessandro, parroco di Cristo Re e Moderatore della Zona.
Attraverso la lettura e la meditazione di un passo della lettera agli Ebrei (5,11 – 6,20), siamo stati invitati a sostare per gustare la Parola di Dio e, attraverso di essa, imparare a gustare i doni che il Signore ci fa. E’ importante questo esercizio perché se perdiamo il gusto delle cose rischiamo di sentirne solo il peso.
Dalla lettera agli Ebrei abbiamo ricavato alcune chiavi per custodire la vita spirituale, che hanno radici nel nostro Battesimo: Fede, Promessa, Perseveranza e Speranza. In particolare siamo stati sollecitati a soffermarci sul tema della Speranza, che caratterizza l’anno Giubilare che avrà inizio con l’apertura della porta Santa la notte di Natale. L’origine della Speranza non è nell’uomo ma si fonda su una certezza: Dio è fedele alle sue promesse e nella Pasqua di Gesù possiamo leggere il suo “SI” all’umanità. Ancoràti a questa certezza, siamo chiamati ad essere portatori di segni di Speranza come la pace, la fecondità, l’accoglienza, il rispetto.
Siamo grati per questa occasione di incontro, che non è stata caratterizzata solo dall’ascolto, ma anche dalla possibilità di salutarci e riconoscerci, sia in un primo breve momento di accoglienza, curato dall’ambito catechesi di Zona, sia attraverso uno scambio di riflessioni, attivato in chiesa dopo l’ascolto personale.
Il pomeriggio di ritiro è stato arricchito dalla preghiera condivisa nel silenzio dell’Adorazione e nel canto dei Secondi Vespri della prima domenica di Avvento.
Alcuni testi biblici suggeriti per arricchire la meditazione:
1. Romani 5, 3-5: “Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.”
2. Geremia 29, 11: “Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza.”
3. Salmo 42, 6-7: “Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. In me si abbatte l’anima mia; perciò di te mi ricordo.”
4. Isaia 40, 31: “Ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.”
5. 1 Pietro 1, 3-5: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo! Nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce.”
6. Lamentazioni 3, 21-23: “Questo intendo richiamare alla mente, e per questo voglio riprendere speranza. Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione; esse sono nuove ogni mattina, grande è la sua fedeltà.”
Domande per la riflessione personale e di gruppo
1. Personalmente… Quali sono le “tempeste” della mia vita in cui ho sperimentato la forza della speranza cristiana?
2. Relazione con Dio… Come posso rendere più saldo il mio “legame” con Dio per vivere una speranza più concreta e profonda?
3. Nel mondo di oggi… Quali sono le sfide della società in cui viviamo che mettono a dura prova la speranza? In che modo posso rendere la speranza visibile nella mia vita quotidiana, nelle parole e nelle azioni?
Una preghiera da recitare assieme per concludere il momento di condivisione
Signore Gesù, tu sei l’ancora della nostra speranza.
Quando il mare della vita è agitato, aiutaci a restare saldi in te.
Rafforza la nostra fede e fa’ di noi testimoni di speranza per chi si sente smarrito.
Conducici oltre il velo, dove già tu ci precedi, e donaci la forza di camminare con gioia verso la vita terna. Amen.